Creativando – Un calendario dell’Avvento formato XL

Era l’autunno del 2017. Novembre stava finendo, avevo Giovanni di due anni e mezzo, Simona nella pancia e Filippo nei miei sogni e stavo vivendo uno dei periodi più belli della mia vita. Era la mia seconda attesa ed era resa magica dalla presenza del mio primogenito. Non avevo vissuto da bambina la tradizione del calendario dell’Avvento – nella mia famiglia non si usava – ma volevo regalarla a mio figlio. Volevo costruirlo io e, nel momento stesso in cui ho iniziato a pensare al “come”, mi sono resa conto che stavo immaginando un calendario dell’Avvento riutilizzabile negli anni futuri e abbastanza grande da ospitare regalini per tutta la famiglia, che magari nel tempo si sarebbe ampliata.

In effetti, continuo ad usare quel calendario dell’Avvento costruito a novembre del 2017 e mi accorgo che andrebbe bene anche per una famiglia con una prole più abbondante.

L’idea è molto semplice: si tratta di usare scatoline per bomboniere (di un formato abbastanza grande) incollate su un cartoncino e numerate dall’1 al 24. Le scatoline sono abbastanza spaziose da poter ospitare un buon numero di cioccolatini, ma anche piccole sorprese e/o bigliettini.

Costruire qualcosa per i propri figli senza i propri figli (altrimenti rovineremmo loro la sorpresa!) significa trovare un tempo che non c’è: vale la pena allora che lo sforzo duri per diversi anni e non debba essere moltiplicato per il numero dei fruitori. Per questo motivo, un formato XL risulta davvero adeguato.

Una volta costruito il contenitore, possiamo concentrarci su come rendere “XL” anche il contenuto. Che cosa mettere quindi dentro le nostre scatoline? Ovviamente tutto l’amore per i nostri figli. Ma che tipo di amore? Purtroppo l’amore che la maggior parte di noi ha conosciuto è un amore condizionato, un amore che, seppur donato con le migliori intenzioni, ci fa sentire, anche da adulti, di dover fare qualcosa per essere amabili, di dover meritare l’amore che riceviamo.

Eppure quei frugoletti che un giorno più o meno lontano un’ostetrica ci ha appoggiato sul petto, umidi e rossicci, ci hanno amato e si sono fidati di noi dal primo istante della loro vita, senza che dovessimo meritarlo. Se anche nessun altro ce lo avesse mostrato prima, quel giorno abbiamo scoperto che cosa fosse l’amore incondizionato.

Nonostante però il desiderio di amare i nostri figli in questo stesso modo – indipendentemente da ciò che fanno, dalle loro scelte piccole e grandi – le nostre azioni talvolta trasmettono altro. Dare un premio al nostro bambino perché, per esempio, apparecchia la tavola, privarlo di qualcosa a cui tiene perché si è comportato male, spiegare che Babbo Natale gli porterà un certo dono perché è stato bravo: sono tanti i modi per dire, pur senza volerlo, che il nostro amore va meritato.

Uscire dalla logica dei premi e delle punizioni non è semplice e può sembrare ad uno sguardo superficiale un invito al lassismo. In realtà non è assolutamente questo: non si tratta di rinunciare ad educare ma di cercare motivazioni intrinseche nel bambino stesso, di conoscere in maggiore profondità il funzionamento della mente dei piccoli, di accogliere tutte le emozioni, comunicando in questo modo che non sono le azioni o i sentimenti – inclusi quelli che cataloghiamo come negativi, ad esempio la rabbia o la gelosia – dei nostri bambini a influenzare il nostro amore per loro.

In fondo, si tratta di fare ciò che hanno fatto loro quando sono venuti al mondo: ci hanno dato amore e fiducia incondizionata.

Ma concretamente come possiamo infilare il nostro amore incondizionato nelle scatoline del nostro calendario dell’Avvento e soprattutto nei cuoricini, talvolta così turbolenti, dei nostri figli?

Una volta ho domandato ad un’amica, più grande di me e madre di 7 figli, come facesse a far sentire unico e amato ogni figlio. Quella domanda mi torturava e mi tortura ancora, tutte le volte che i miei figli mi mostrano quanto siano gelosi di me e quanto bisogno abbiano di essere visti, nel senso più profondo del termine.

Lei mi ha risposto consigliandomi il libro I cinque linguaggi dell’amore dei bambini e aggiungendo: “Sai, a volte con un figlio c’è più feeling semplicemente perché parlate lo stesso linguaggio, invece con un altro hai più difficoltà perché parlate lingue diverse”.

Avevo già sentito parlare dei cinque linguaggi dell’amore, ma quella frase per me è stata illuminante.

Il calendario dell’Avvento può essere proprio l’occasione per esplorare di più il mondo dei linguaggi dei nostri figli, cercando di capire in che modo riusciamo a far arrivare meglio il nostro amore ad ognuno. Insieme al cioccolatino quotidiano, si possono quindi avvicendare doni, momenti speciali, parole di tenerezza, gesti di servizio, coccole fisiche, esplicitando in ogni modalità il nostro amore per loro (non esprime certo amore, ad esempio, lamentarsi della fatica che si fa a gestire il materiale scolastico di un figlio, mentre si può dire a lui/lei quanto siamo felici di esserci potuti occupare di mettergli in ordine le matite) e ponendo molta attenzione nel cogliere le reazioni dei nostri bambini, scoprendo così qualcosa di più sul funzionamento del loro cuore.

Di seguito vi lascio qualche accorgimento pratico, di cui ho sperimentato l’utilità:

· Aprire la casella/scatolina del giorno diventa l’attività più ambita e in un attimo quel momento, che abbiamo immaginato come magico, con tanto di sottofondo di canzoni natalizie e angioletti scintillanti, diventa qualcosa di caotico che dà la giusta dose di nervosismo per iniziare male la giornata. Per evitarlo, basta decidere precedentemente i turni di “apertura scatolina”. (E armarsi di pazienza nel caso in cui le nostre aspettative venissero deluse e qualche litigio rovinasse la nostra atmosfera.)

· Se uno dei nostri bimbi è molto molto piccolo, possiamo aggiungere nelle caselline un gesto che faranno i fratelli nei suoi confronti. Durante il suo primo Avvento, Filippo ha ricevuto tanti “bacini sui piedini”, “pernacchie sul pancino”, “sfregamenti nasino-nasino” e i miei primi due figli sono stati felicissimi di coinvolgerlo in questo modo.

· Ho sperimentato quanto sia bello attendere accompagnati da qualcosa da leggere insieme. L’idea è quindi di aggiungere, a ciò che abbiamo pensato per l’Avvento dei nostri bambini, una storia suddivisa in piccole parti. Io userò per il terzo anno di fila quella dello stupendo calendario dell’Avvento del 2020 della pagina Facebook “Martha, Mary & me”, che vede come protagonisti tanti animali che si recano alla capanna di Betlemme. Mi sono resa conto che i miei bambini amano i rituali e la ciclicità, per cui per loro è un piacere – e non una noia – ritrovare qualcosa di già conosciuto (e a cui si sono affezionati).

Se si desidera approfondire le tematiche trattate, consiglio i libri Amarli senza se e senza ma di Alfie Kohn e I cinque linguaggi dell’amore dei bambini di Gary Chapman e Ross Campbell. Non sono libri propriamente natalizi ma per i cristiani l’Avvento è il momento in cui si prepara il cuore ad accogliere il Bambino: indipendentemente dal proprio credo, sarebbe bello sfruttare questo periodo dell’anno per far sentire ancora più accolti e amati i nostri bambini.

Diletta

Puoi contattarla su Facebook Diletta Di Rocco o Instagram diletta_lestoriedeipanzini

Oltre a tenere la rubrica Creativando su questo blog, Diletta ha scritto anche un libro per bambini: Caccia al tesoro per veri fratelli maggiori (anche sorelle va bene)