Scheda TrasformaGioco – Dream On: quando la famiglia insegna a riaccendere i sogni

Nell’articolo precedente vi ho spiegato cosa sono le Schede TrasformaGioco e perché ho deciso di condividere con Più di due la parte dedicata alle famiglie. Oggi scopriamo Dream On

Come funziona? 

Dream On è un gioco di carte collaborativo e competitivo allo stesso tempo. I giocatori si mettono intorno a un tavolo, alternandosi uno di una squadra, uno di un’altra. Si fanno due turni di gioco. 

Nella prima fase in due minuti si crea tutti insieme un sogno strampalato, assurdo e tortuoso, giocando le carte che ogni giocatore ha, senza un ordine prestabilito, ma con il solo filo logico della vostra fantasia. 

Nella seconda fase bisogna ricostruire il sogno. Ognuno gioca per la sua squadra (competitivo), ma in ogni momento può chiedere aiuto a un compagno di squadra (collaborativo). E una volta aiutato? Resta lui il protagonista del gioco finché la sua squadra non sbaglia. 

Perché avercelo in casa

  • Si può giocare da 2 a 8 giocatori (ma io ho giocato anche fino a 16 persone!), per questo è ideale avercelo come famiglia per le grandi adunate. 
  • Ha regole semplicissime e partite veloci da 15-20 minuti, quindi è sempre pronto.
  • Le carte illustrazioni sono bellissime e si prestano anche ad attività formative. Per questo se lo compri sul Pagliaio (e-commerce di AGO Formazione) riceverai, oltre alla scheda gioco, un bellissimo e-book con 10 consigli per come usare le carte in attività formative.

Tre motivi per cui fa bene

  • Fa ridere. Anzi, fa scompisciare dalle risate! Nella frenesia ci si incarta nelle parole, escono situazioni assurde che ci mettono in una bolla di serenità e allegria.  
  • Il gioco ci toglie dagli automatismi, per questo combatte lo stress e per questo ci fa ridere… ma ci mostra anche i pensieri dell’altro che spesso non si vedono!  
  • Basandosi su creatività e memoria, è un gioco davvero adatto a tutti e poi, facendo lavorare sulla collaborazione e la richiesta d’aiuto, aumenta la forza delle relazioni

Con questo gioco in famiglia possiamo parlare di… 

  • Saper comunicare. Alla base c’è la regola di buona educazione di parlare uno per volta, ma in profondità c’è l’educare a dialogare. Non dire soltanto quello che pensiamo, ma riprendere anche quanto detto dall’altro. 
  • La necessità dell’ascolto. Se non ci ascoltiamo, non ricordiamo. Se non ci obblighiamo a stare davanti all’altro, a staccarci dalle interferenze, non potremo mai ri-cordare, che poi significa rimettere nel cuore.

Un’idea originale partendo dal gioco: FACCIAMO MEMORIA 

Una buona abitudine, che allontana e mitiga gli stati depressivi, è quella di scrivere ogni sera tre cose buone della giornata. Si tratta della stessa dinamica del gioco: rivediamo tutte le “carte ricevute” dalla vita e scegliamo le tre più belle. Con i più piccoli, magari una volta alla settimana o in un’occasione speciale, si possono usare proprio le carte del gioco per fare l’esercizio.

GG Cotichella

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