Pillole di tutto un po’ – Filastrocca per l’anno nuovo

Cari lettori di Più di due, superato il Natale, si avvicinano il Capodanno e l’Epifania. Nel mio scorso articolo avete appreso che sono molto indaffarata in questo periodo, come tutti voi, del resto.

Pertanto oggi non vi intratterrò con lunghi soliloqui, ma vi auguro Buon Anno con una filastrocca.

CARO BABBO NATALE

Caro Babbo Natale, Babbo Natale pancione,

A te che di bimbi ne conosci un bilione,

Vorrei chiedere, come mamma di quattro figlie,

Come fai a fare tutte le tue meraviglie?

Adesso che sei già venuto e andato via,

Passando, ovviamente, anche da casa mia,

Dimmi, per favore, come fai a visitare in una notte sola

Con le tue renne, sulla slitta che vola,

Tante case da tutte le parti del pianeta?

Forse corri più veloce di ogni atleta!

Perché sai, io vorrei in verità

Come te il dono dell’ubiquità;

Vorrei poter essere all’entrata della scuola

Mentre mi affaccendo con cucchiaio e casseruola;

Vorrei andare a comprar le scarpe nuove

Ma contemporaneamente essere altrove:

Per esempio all’uscita dal corso di inglese

O cercando cianfrusaglie al bazar cinese.

Oppure con Viola a farle un bagnetto

Mentre con Elena sistemo qualche cassetto.

Ad accompagnare a ginnastica la mia Irene

O con Greta a disegnare balene.

Vorrei stare allo stesso tempo dalla pediatra

E truccare una figlia da Regina Cleopatra.

Avrei bisogno, Babbo Natale caro,

In certe occasioni del tuo dono raro,

Per potermi occupare nello stesso istante

Delle mie figlie, che sono tante.

E come me, tante altre famiglie,

Piene di figli e piene di figlie,

Agognerebbero ad aver coscienza

Del tuo trucchetto dell’onnipresenza.

Per l’Anno Nuovo, che adesso viene

Ti chiedo quindi, se ci vuoi bene,

Di dare a noi affannati multi-genitori

Questo potere e, se ne hai, altri migliori.

Altrimenti ci dovremo arrangiare,

Come da generazioni ci tocca fare,

Per compiere mille salti mortali

Tra troppi impegni e ritmi bestiali.

Certo dirai: “Ormai siete esperti,

E i regali li avete già tutti aperti”.

Ma caro Babbo, non essere fiscale:

Non fa nulla che sia passato il Natale!

Noi genitori di molti bambini

Ai cambi di programma siamo affini:

Tu che di tutti i bambini sei il Gran Genitore

Nell’improvvisazione devi essere superiore.

Quindi faccelo questo regalo, dico sul serio,

È davvero un nostro gran desiderio.

Parlo a nome delle famiglie di Più di due

Affinché ci aiuti con le magie tue.

Smetteremmo così di sentirci in difetto

Se una mattina non è rifatto il letto;

Smetteremmo di arrivare ovunque trafelati

E di essere sempre troppo indaffarati.

Smetteremmo di avere mille cose da fare

E a volte poche cose nel frigo per cenare.

Però in fondo, ora che ci penso,

Questo potere per noi non avrebbe senso,

Perché la nostra confusione in fondo è gioia,

Se fosse troppo facile sarebbe una gran noia.

Allora, caro Babbo, lascia stare.

Ho cambiato idea: non ce la portare

Quella magia che fai tu dell’ubiquità.

Non è quella la ricetta per la felicità.

Per l’Anno Nuovo non portare niente

Che in casa non ci entriamo: troppa gente.

Speriamo solo che l’Anno Nuovo

Di allegria e abbondanza sia un gran rinnovo,

Che nelle nostre case stiano bene gli abitanti,

Che tutti abbiano salute e serenità abbondanti.

Che lo stare insieme sia sempre una ricchezza,

Che è proprio essere tanti la nostra bellezza.

Se non si arriva a tutto non fa niente:

Basta imparare ad essere meno intransigente.

Laura Minguell Del Lungo

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Oltre a tenere questa rubrica, Laura ha scritto anche due romanzi: “Lucertole” e “Gli angeli di Barcellona”. Per approfondire o acquistare i suoi libri: LaVitaFelice.it e Amazon.it : laura minguell del lungo